Quando nel buio della notte mi sveglio nella quiete dei miei pensieri, magari trascinando qualche sprazzo di sogno od incubo, mi accorgo di essere sola. Per ottenere il massimo silenzio, mi infilo i tappi nelle orecchie ed ascolto il mio corpo che mi sussurra una infinità di pensieri. Sono circondata da gente: nella stanza accanto, al di là delle pareti della stanza, di sopra, di sotto, nella strada, di là delle finestre, nelle case accanto, ma io sono sola,silenziosamente sola. Sto male, nessuno si accorge che un qualcosa di solido mi strizza il cuore e lo fa sanguinare mentre lo stomaco si accartoccia con degli spasmi di nervosismo. Nessuno… tutti mi guardano con occhi che interrogano… nessuno si accorge del mio affanno… c’è pieno di gente ma non c’è nessuno. Mi accartoccio in un angolo abbandonata. Io a volte non so più se sono viva o sono morta,allora mi tocco e sento che ho mani, braccia, gambe, respiro. Non sono morta, ma vibro,però sto soffrendo ed onde di paura mi cullano come un’altalena di angoscia. Sto soffrendo…mi guardano ma nessuno ha nulla per me…e cosa possono mai fare?
Chi può sapere cosa sento? Mi accorgo che mi guardano e do fastidio.
Sto tanto male che non riesco a parlare, tutto mi sembra insormontabile… allora mi abbandono.
Ascolto il silenzio, il respiro, il cuore che batte ancora. Esco da me stessa, apro una porta, quale porta? La sofferenza talmente grande mi ha anestetizzata e mi ha fatto svenire… priva di sensi… il dolore mi accompagna al di là del confine della realtà. Onde di amore mi accarezzano, sento l’invisibile che mi culla e che pulsa accarezzandomi.
Al di là di quella porta, di quel cancello, c’è un amore infinito che mi fa sentire più sola.
Al di là del fisico,del reale,del materiale del possibile.
Sono morta, ma sono viva… sento una dolcezza indescrivibile, il mio spirito si eleva, mi sento sollevare leggera, amata. Ma come posso spiegare quanto sia dolce la sofferenza estrema quando ti abbandoni totalmente a tutto questo amore che sbuca da ogni parte e che non proviene da essere umano?
Cos’è che mi fa sentire così?
Il divino che c’è in me? Dio di amore, Dio di pace, Dio di gioia… ti amo… ti amo Signore, Gesù, Baba… angeli… santi… comunque ti chiami, ti amo… aiutami!
Sono stanca… sono felice e mi addormento.
Ogni esperienza è soggettiva, ma questa è la mia solitudine.

Autrice: Raffaella Sathya