Più volte l’ho già definito il mio primo vero romanzo. Nel senso che rispetto ai precedenti, scritti, per così dire, più ‘di corsa’, mi sono particolarmente impegnata sia nella cura del linguaggio che nell’ ambientazione dell’intera storia. Devo molta riconoscenza alla mia gatta Carolina, detta Cheri. Spero che gli amanti dei felini apprezzeranno le mie affettuose descrizioni sul comportamento dei gatti. E che quelli dei cani riconosceranno nell’amato Dylan abitudini ed atteggiamenti caratteristici di ogni cane affezionato al genere umano.
Aggiungo qualche brano tratto pari pari da una scheda di lettura inviatami da una casa editrice: come già per “Vasca da letto”, la scheda mi è sembrata molto efficace, più delle righe uscite sulla stampa. “La storia di Jonella, a metà tra il normale ed il paranormale, è interessante e lascia spazio a varie possibilità interpretative a seconda di ciò in cui il lettore crede. I fenomeni paranormali, quali colloqui con entità od apparizioni di vario genere, appassionano ed incuriosiscono molte persone, ma c’è anche chi ha una fede molto forte ed a lei riconduce tutto ciò che gli accade. In questa storia i due punti di vista sono parimenti considerati tramite i due personaggi che aiutano maggiormente la protagonista nella sua ricerca: Padre Luciano che rappresenta la fede e Patrizia che invece rappresenta il paranormale. Entrambi, ognuno con i propri mezzi, apportano il loro contributo senza andare in conflitto fra loro, permettendo alla protagonista di interpretare liberamente quanto le sta accadendo, senza per forza schierarsi dalla parte dell’uno o dell’altra. Poi, alla fine del racconto, si incontrano progettando una collaborazione più stretta. Nella realtà, a causa di millantatori o per mancanza di credo, difficilmente si verifica una tale collaborazione pacifica, e per questo penso che il raccondo mandi a chi lo legge un messaggio positivo applicabile anche in generale ad altri campi: non esistono solo il bianco od il nero, ma anche varie sfumature di grigio che cambiano da persona a persona. Inoltre la rinnovata passione per la vita che s’intuisce la protagonista ha ritrovato al termine della vicenda, non può che essere un ulteriore messaggio positivo per chi si trova ad affrontare situazioni difficili analoghe a quella narrata”.
Editore: Cicorivolta
Autore: Ione Vernazza
Argomento: Tema Libero
Anno: 2009
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