BrigittaSdruma chi non è sincero, chi mira al proprio apparente interesse e pensa che gli altri siano poveri scemi di cui prendersi gioco; sdruma chi si considera il più intelligente, quello che può elargire giudizi gratuiti su tutto e tutti. Ma a ben guardare, la persona che si comporta così sdruma se stessa. In primo luogo, quel che di male fa agli altri, il più delle volte ritorna. In secondo luogo ci sarà sempre qualcuno che la vuole sdrumare, ed anche se ciò non si dovesse verificare, la persona in questione la pensa così, proiettando sugli altri il proprio modo di essere, quindi sdrumando ancor meglio, oppure peggio: dipende dal punto di vista. Bisogna schivare queste persone, non confondendole con quelle che alle volte ‘rompono’, nel senso che sono pesanti, un po’ pessimiste, anche troppo spontanee…ecco, quelle bisogna magari assumerle a piccole dosi, ma non sono nocive. Chi sdruma è lucido, determinato allo scopo, senza demordere. Chi ‘rompe’ soltanto… il più delle volte è solo una persona in difficoltà, davanti alla quale, alla fine, come magra consolazione, perfino gli sdrumatori seriali si annoiano e fuggono: non ci si ricava poi quella grande soddisfazione! A questo proposito ricordo la figura di una mia amica, ora ex, che della madre ai tempi era solita dire ‘Io non la sopporto’. Quando La sentivo parlare così cercavo di compatirLa, nel senso buono. La mia ex-amica ha un carattere particolare, e detesta tutti coloro che a suo parere non La equivalgono, sua madre compresa. Ecco, questo è un argomento che mi tocca parecchio e ne vorrei scrivere, come meglio mi riesce: penso sia sempre utile soffermarsi su alcuni modi di comportarsi che a mio parere producono il medesimo effetto dei sandali per camminare dentro la neve. Al minimo, del tutto inadatti. Ricordo un pomeriggio in particolare, una mezza giornata in cui mi ero recata a trovare questa mia amica, ed insieme eravamo andate a passeggio per le vie del centro città. Guardavamo le vetrine e chiacchieravamo. Lei mi raccontava di Sé, e io La ascoltavo, senza mai però poterLe esprimere il mio parere: Lei non avrebbe accettato opinioni dissimili dalla Sua. Lei raccontava di quando trascorreva qualche ora presso la mamma rimasta sola. La madre non Le era mai stata simpatica: Lei giudicava che fosse una di quelle donne che senza accanto la figura di un marito forte, dalle spalle larghe, nella vita non avrebbe mai combinato un bel niente. Certo non quello che combinava Lei! Energica e ed iperattiva, sempre la migliore di tutti. E lo era, di sicuro in tutti gli aspetti pratici della sua vita. Come sensibilità non saprei. La mia ex-amica partiva, ed a maggiore ragione con il trascorrere degli anni, parte sempre da sé, da quello che è ed ha saputo raggiungere. Che poi, essendo partita da posizioni altolocate per nascita, ha tenuto in buon equilibrio ciò che già aveva, non ponendosi mai il problema di punti di partenza diversi che comportano ben altra mole di iniziativa, di resistenza, di sofferenza. E magari una concezione della vita molto più amara di quella che Lei si pregia di avere. Lei, dico l’amica, è sempre molto composta, molto signora con i suoi simili; in privato qualche volta perde l’aplomb. Ricorderò sempre una volta in cui, uscite insieme la sera, una macchina Le era passata troppo rasente ai piedi; colpa sua o della macchina… Fatto sta che Lei se ne era uscita in una serie di imprecazioni quali mai avrei supposto potessero uscire dalla bocca ben sorvegliata di una tale signora. Certo, io sola ero presente, e con me Lei poteva ben rilassarsi. Ecco, il punto sta qua. La mia amica, ora ex, è di sicuro una persona informata, acculturata su tutto, grande lavoratrice, grande estimatrice dei meriti altrui. Tutto bene, tutto perfetto. Ma la vita, a mio modesto parere, non si limita al sapersi relazionare alle fotocopie del proprio modo di essere. E maltrattare chi, pur trovandosi in situazioni molto difficili, ma lavorando e tentando molteplici strade, non ottiene un vistoso e conclamato successo. A volte invece, una carezza, un incitamento, il saper cogliere la dissimulata protesta, sono indice di una debolezza che a me sembra umana: quella appunto della simpatica mamma della mia ex-amica, una donna semplice, tanto che la mia ormai ex- amica parlando di lei si esprimeva con un poco gentile ‘Io non la sopporto’.