Silvia, si comprende veramente il valore di una persona quando non è più con noi. Quando mettevi i tuoi piedi sullo stesso percorso non avevo la sensibilità di capire quanto mi sostenevi e quanto mi appoggiavo a te. Mi sento ‘mancante e da perdonare’ nei momenti in cui non ho capito che dovevo starti vicino, in cui ho imposto il mio egoismo senza aprirmi alla tua sensibilità, in cui ho visto solo il mio ‘io’ e non il tuo. Oggi vivo due realtà: una ‘forzata’, cioè quella concreta, materiale, operativa, che mi invita ad agire per la casa, i figli, il lavoro, le varie necessità di tutti i giorni. L’altra ‘naturale’, cioè quella dove mi sento sospeso. Vivevo appoggiato a te ed ora il sostegno ( cioè l’altra parte di me) non c’è più e mi sento mancante; i miei pensieri allontanano la concretezza del mondo di oggi. Cosa sono ‘io’ senza te se non una nuvola passeggera, un vento leggero che rende azzurro il cielo…il cielo sei ‘tu’. Io vivo per la realtà ‘naturale’; mi accompagna tutti i giorni, mi affascina sempre di più, la sento ‘mia’ e la porto con me in ogni momento della giornata. La sintesi è che ti porto con me ‘sempre ed ovunque’, Silvia.

Autore: Giorgio Crespi